Il 12 Marzo 2016, presso il Grand Hotel Paestum, in sinergia con il quotidiano “La Città”, la Fondazione Alfonso Gatto ed Arti Grafiche Boccia, è stata inaugurata la mostra “L’Oro de “la Città” – E il giornale diventa opera d’arte”, dell’artista salernitano Vincenzo Vavuso, composta da sedici opere, tra sculture e cromostrutture, formate in tecnica mista con pagine, frammenti e copie intere del quotidiano “la Città”, artisticamente modellate e solidamente cristallizzate;

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La mostra è stata aperta fino al 25 aprile a Paestum, nella hall del Grand Hotel Paestum Tenuta Lupò, all’inaugurazione di questa mostra sono intervenuti il Sindaco di Capaccio, l’assessore alla Cultura del Comune di Capaccio, l’assessore alla Pubblica Istruzione del comune di Capaccio, il direttore de “la Città”, Enzo D’Antona, il presidente della Sezione Grafica della Confindustria (Provincia di Salerno), per rappresentare il Grand Hotel Paestum Tenuta Lupò è intervenuto Alfredo Palma, mentre i relatori sono la dott.ssa Anna Macrini, ed il prof. Franco Bruno Vitolo;

L’incontro è stato moderato dalla conduttrice radiotelevisiva Milva Carrozza, gli ospiti sono stati gradevolmente intrattenuti dall’accompagnamento musicale a cura del Gruppo “Enarmonici”;

L’idea del giornale usato diventa materia prima, la carta stampata uguale a cultura dal contenuto di arte ecologica, Vincenzo Vavuso reinventa una nuova interpretazione fornendogli una nuova vita, ha sotolineato Alfredo Palma nel suo intervento alla mostra, appunto complimentatosi con l’artista;

Le opere di Vincenzo Vavuso, sono sculture e cromostrutture, formate in tecnica mista con pagine, frammenti e copie intere del quotidiano “La Città”, artisticamente modellate e solidamente cristallizzate,l’utilizzo pressoché totale delle pagine del giornale non rappresenta solo il recupero di materiale potenzialmente da macero, ma anche quello simbolico del valore permanente e perenne che può e deve avere la carta stampata, in queste opere prevale il color oro, che indica il tesoro che la cultura, la letteratura e l’arte in genere, se ben coltivati, possono offrire.

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